Stock Price: Barolo – Piemonte
BAROLO. I terreni maggiormente vocati e di maggiore pregio sono stati impiantati a Nebbiolo, dal quale nasce, dopo 3 anni di invecchiamento in botte, il Barolo. Il terreno è fortemente calcareo e grazie ad una notevole pendenza risulta essere esposto ad un’ottima insolazione. Solo con le uve migliori di questo vigneto ha origine il Barolo. L’ottima esposizione ad OVEST, il microclima favorevole e il tipo di terreno predestinato contribuiscono ad ottenere uve di eccellente qualità. L’annata di prima produzione di tale vino è stata il 2003. Oltre a questi due vini, il Barolo del Comune di SERRALUNGA, produzione classica dell’azienda, nasce da vigneti in zone limitrofe con superfici inferiori alle precedenti sottozone. Il vigneto di Nebbiolo conta circa 4000 ceppi per ettaro, risultanti da un sesto d’impianto di metri 2.6×0.90; il nebbiolo è del biotipo lampai innestato su 420 A/SO4/K5BB e allevato a Guyot. I filari corrono da est a ovest e sono disposti a gira poggio. DOLCETTO Il vigneto dolcetto ha un’estensione di 1 ha, da cui si ottengono annualmente 5000 bottiglie. L’esposizione varia dall’OVEST al NORD-EST con un terreno argilloso che conferisce al vino struttura e profumi molto tipici. Attraverso una selezione in vigneto ed una resa ad ettaro ponderata, si ottiene un’uva con un’ottima maturazione ricca di zuccheri e di profumi che garantisce un’eccellete qualità al vino finale. Il vigneto di Dolcetto d’Alba conta circa 4000 ceppi per ettaro, risultanti da un sesto d’impianto di metri 2,60 x 0,80. I filari corrono da sud a ovest e sono disposti a gira poggiò. BARBERA Due sono i vigneti di Barbera in conduzione, per una superficie di 1 ha, esposti ad OVEST e con un terreno argilloso-calcareo. Dopo un periodo di 6-8 mesi di invecchiamento in legno, il vino ottenuto viene messo in bottiglia per un ulteriore affinamento di alcuni mesi per essere pronto alla distribuzione. Il vigneto di Barbera d’Alba conta circa 4000 ceppi per ettaro, risultanti da un sesto d’impianto di metri 2.6 x 0,90. I filari corrono da sud a ovest e sono disposti a girapoggio. NEBBIOLO Piccolo vigneto adiacente alla vigna di Nebbiolo per Barolo Margheria presenta un terreno calcareo con una vena di argilla nella parte più bassa. L’esposizione ad ovest ne favorisce l’insolazione e l’accumulo di zuccheri per una completa maturazione. Il vigneto di Langhe Nebbiolo conta circa 4000 ceppi per ettaro, risultanti da un sesto d’impianto di metri 2.6 x 0,90. I filari corrono da sud a ovest e sono disposti a girapoggio. Grande attenzione viene rivolta alla conduzione del vigneto seguendo criteri di gestione sempre più rispettosi dell’ambiente e della natura. Il sistema di allevamento è il Guyot classico e le lavorazioni in verde sul filare sono totalmente manuali. Dalla potatura alla raccolta passando per la spollonatura, la scacchiatura ed il palizzamento dei tralci, tutto viene fatto con la massima attenzione adattando l’operazione all’esposizone della vigna ed alle condizioni atmosferiche del momento. Un momento importante della gestione è il diradamento che non è inteso come un’operazione colturale specifica ma un modo conduzione che abbraccia tutte le fasi fenologiche. Infatti nella scarzolatura, nella sfemminellatura e nel palizzamento vengono eseguiti alleggerimenti della pianta togliendo i tralci piccoli (anche se hanno produzione) i doppi grappoli e quelli che creano affastellamento per arrivare a fine luglio-inizio agosto a dover solo più rifinire la produzione per arrivare alla giusta carica dei grappoli. Le concimazioni ed i trattamenti a difesa dei funghi e dei parassiti che investono la pianta, vengono effettuata per la maggior parte con prodotti naturali ricorrendo a prodotti di sintesi nei momenti di massima pressione dell’agente patogeno. Il terreno è inerbito e si ricorre alla pratica del sovescio nel momento per ripristinare nel terreno i giusti equilibri microbiologici. IL CRUTIN: STRATI DI STORIA DEL TERRENO. Il crutin è stato ricavato nei livelli rocciosi della Formazione di Lequio, tipica della zona di Serralunga e di una parte di Monforte. Si tratta di rocce sedimentarie depositate nell’antico braccio di mare definito Bacino Terziario Piemontese, durante il periodo Serravalliano, circa 12 milioni di anni fa. È possibile osservare chiaramente una caratteristica tipica di questa formazione, ovvero l’alternanza di strati di marna grigia, ricca di limo, argilla e calcare, e strati di sabbia gialla, colore dovuto agli ossidi di ferro. I suoli che si sono originati da queste rocce presentano i caratteri ereditati da questa alternanza di strati marnosi e sabbiosi, mostrando una tessitura limosa ma equilibrata tra le tre componenti, sabbia, limo e argilla, una elevata dotazione di calcare attivo, di magnesio e microelementi, tutti caratteri che compartecipano alla espressione dei grandi baroli della zona. Brand Community Euro-Barter Made in Italy – trading@euro-barter.com